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Philippe Mazuel dans la presse:

Article dans l’Eurojournalist sur la candidature de Philippe Mazuel

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PACE in the News:

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Published  29.03.2016    on the website here

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PACE dans la presse:

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Publié le 27.03.2016    l’article en ligne ici

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PACE in the News:

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Published  27.03.2016

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Avril 2016

Article paru dans le Courrier Picard, Avril 2016, pages Politique, édition locale. Cliquez ici pour lire l’article sur le site du Courrier Picard

article abbeville courrier picard

Affiche-Courrier-Picard


Mai 2015

  • Article paru le 13/05/2015, édition régionale. Cliquez ici pour lire l’article « Hénin-Beaumont : PACE a déjà son candidat à la présidentielle »
  • Article paru le 11/05/2015, pages France-Monde, édition régionale

PACE VDN


Mai 2014

  • Article paru le 09/05/2014, édition régionale. Cliquez ici pour lire l’article “Hénin-Beaumont : le parti des citoyens européens rend hommage aux héros morts pour la liberté”

Giugno 2008

Articolo pubblicato su dans “Libero 143”, il 15/06/2008, pagine 14 et 15, di Gianalfonso D’AVOSSA

“In coincidenza con il rigetto popolare da parte dell ‘Irlanda del Trattato di Lisbona,un gruppo di cittadini europei del quale faccio parte e che da tempo pensa che l’EUROPA abbia perso e continua a perdere il sostegno della pubblica opinione perche’ si fa poco o niente per spiegare che siamo tali non soltanto sul passaporto,ha svolto a Bruxelles la sua prima assemblea generale dopo aver registrato nel 2007,sempre nella capitale belga e in coincidenza del cinquantennale del trattato di Roma,la sua costituzione con tanto di delibera da parte di re Alberto e relativo atto notarile.

Denominata PACE (partito dei cittadini europei),non e’ senza significato che il primo partito politico soltanto europeo (non si vuole interferire con le formazioni nazionali,anzi e’ per statuto proibito essere iscritti ad altri partiti), abbia un nome,un acronimo italiano,che ci riporta idealmente alla tradizione grande della romanita’. Nel chiarire subito che non ha niente a che fare con i diversi movimenti per la pace,questa nuova iniziativa politica e’proiettata nel futuro per realizzare nel lungo termine e da parte delle nuove generazioni la costruzione di una societa’internazionale più pacifica,pù rispettosa dell’ambiente,più prospera,più giusta sul piano sociale,piu’democratica.

Consapevoli di come i partiti tradizionali abbiano perso presa sull’elettorato per la distanza dai veri problemi della gente,si e’voluto ripartire dall’uomo e dalla sua centralita’nella societa’contemporanea.Che cosa significa essere cittadini europei? Quanti fra noi,per davvero e senza velleita’e retorica alcuna, sanno dare una convincente risposta ? Noi stessi ci siamo ripromessi di passare da un primo tempo di indispensabile riflessione per elaborare nuove idee, delle quali poi dimostrare la validita’e garantirne lo sviluppo.Nella più completa liberta’,senza posizioni dogmatiche,prendendo il tempo che ci vorra’.

Bisognera’non solo attirare i giovani,ma convincere gli uomini d’esperienza dell’impegno costante e duraturo da assumere.Diversamente si continuera’negli errori che hanno allontanato gli ideali europei dalla realta’ quotidiana e si riprodurranno questi piu’che giustificati momenti di crisi e debolezza come, nel 2005, il rigetto della nuova Costituzione europea da parte della Francia e dell’Olanda e oggi, il rifiuto dell’Irlanda.In quest’ultimo caso,non saro’ certo io a criticarla e non solo perche’ la volonta’ popolare merita sempre rispetto.Non si puo’ pero’ fare quasi un ricatto e far passare il messaggio che dopo averne avuto tanti benefici pratici,gli irlandesi avessero il dovere di votare a favore dell’accordo raggiunto a Lisbona. Mai come in questa occasione occorre affermare che i convincimenti e gli entusiasmi non si comprano.

Nel partire dalla constatazione che l’Unione europea e’ una realizzazione sottostimata anche perche’non sufficientemente conosciuta fino ad arrivare a trovarla distante,astratta,tecnocratica,PACE per realizzare l’ obiettivo strategico sopra delineato,si e’ripromesso quattro traguardi principali. Lavorare alla trasformazione dell’economia di consumo attuale,segnata da uno spreco irresponsabile di risorse per arrivare a un’economia competitiva fondata sull’iniziativa, l’eco-innovazione e il coinvolgimento dei cittadini/consumatori. Lottare, inoltre, per la salvaguardia dell’ambiente,in particolare per la protezione del mondo animale e la diversita’ vegetale. Definire con chiarezza l’interesse generale europeo in un contesto globale di problemi e sfide mondiali. Sostenere,infine,le aree piu’povere del mondo per diventarne sempre di piu’il modello di riferimento.Tutto cio’ e’ tutt’altro che in contraddizione con la nostra qualita’ di cittadini di questa o quella citta’,di questa o quella regione.Chi come noi stessi e’ profondamente attaccato al proprio territtorio,al suo Paese,alla sua lingua,alla propria cultura rimanendone legittimamente patriota, comprende che per fare tutto questo deve sentirsi anche “cittadino del mondo”.L’idea nuova che si vuole affermare e sulla quale si lavorera’, e’ che occorre far emergere sulle questioni che hanno competenza europea,un corrispondente spazio politico realmente europeo.Un”mercato unico,integrato”delle idee e del dibattito politico.La vera ambizione e’ che l’Ùnione europea contribuisca,per il suo peso economico e demografico,la sua influenza intellettuale,la qualita’ del suo modello sociale e ambientale alla risoluzione dei grandi problemi ai quali lo intero pianeta e’ confrontato.Ecco che l’obiettivo non’ quello della potenza per la potenza.Piuttosto una nuova concezione geopolitica al servizio di questa dirompente ambizione.Dopo aver veicolato i suoi valori umanisti al sud e all’est dell’Europa,l’Unione deve non soltanto vegliare a consolidare questi risultati lavorando a una piu’ grande coesione economica,ma guardare fuori delle sue frontiere per partecipare attivamente alla costruzione di una societa’ mondiale piu’ giusta,equilibrata,pacifica.La politica di sviluppo deve essere ripensata nei suoi obiettivi e nelle sue modalita’,quindi spiegata ai cittadini europei perche’ ne capiscano le finalita’,le facciano proprie e vi si associno pienamente.Questo e’ il modo per accordare piu’ spazio alle collettivita’ locali,meglio posizionate rispetto ai protagonisti nazionali per contribuire all’avanzamento concreto in settori vitali quali l’accesso all’acqua potabile,la gestione dei rifiuti,l’agricoltura,l’educazione,l’iniziativa politica.

Questo approccio innovativo si e’ formato grazie alla maturazione di convincimenti nati in una lunga permanenza al servizio dello Stato,anche attraverso l’esercito ,di alcuni ufficiali francesi conosciuti durante il mio ormai lontano servizio a Bruxelles.Ancora un volta “l’ armata”,luogo d’incontro umano e assunzione di responsabilita’. Non solo.Anche qui non mi sembra senza significato che un altro italiano coinvolto in questa impresa,sia un giovane di Bergamo,poco piu’ che trentenne,appassionatosi all’Europa attraverso il programma Erasmus ,che adesso vive a Amiens in Francia e si occupa di politiche di sviluppo sostenibile.

Ecco l’Europa invocata dei cittadini !

Traduction de l’italien : Castore Gabbiadini